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domenica 13 settembre 2015

“Nei cieli del Paradiso di Dante per ritrovarsi” - Labirinto Effimero 2015 di Luigi Berardi -

Domenica 13 settembre 2015 

Presso Azienda Agricola Galassi Carlo
Via Roma, 111 - Alfonsine (RA)

dalle ore 16.00
Percorso geomantico con Luigi Berardi (costruttore del labirinto)

alle ore ore 19.24
Evento sonoro di Luigi Berardi
Alla luna nuova di settembre nel calar del sole         


I cieli del paradiso di Dante, questo il tema ispiratore dell’anno 2015 in cui la rappresentazione tridimensionale del paesaggio del Paradiso ci accompagna nel viaggio alla ricerca di centri di luce invisibili agli occhi ma non all’anima. Solo “canti ritrovati” daranno consapevolezza al nostro errare e ci libereranno dal dubbio di essere stati ingannati dalle nostre paure.
Camminare nell’abbandono della luce dei sentieri ci porterà a ritrovare noi stessi.

“Nei cieli del Paradiso di Dante per ritrovarsi"
Commento ad una domanda mai fatta ad un costruttore di labirinti
Si dice che in un labirinto, se si entra, con difficoltà si ritroverà la via di uscita. Allora perché entrare? Questa è già una domanda “labirintica” perché potrebbe supporre che in fondo il labirinto sia un luogo più sicuro di ciò che ci circonda e da cui tentiamo di scappare.
“La storia del labirinto é testimone di una notorietà che non è certamente dovuta al caso. In effetti, la forza primigenia profondamente radicata in esso ha permesso a questo segno iconografico di significare un’idea archetipica universale e assoluta. Il labirinto evidenzia cioè, nella sua stessa forma figurale, quell’itinerario mentale che ha accompagnato l’uomo nella storia e nel suo tortuoso cammino di conoscenza.”
Uno dei massimi esempi che ritroviamo in letteratura è la “Divina Commedia” di Dante Alighieri, con il sommo poeta smarrito nella selva oscura, il cui il lungo percorso tra Inferno, Purgatorio e Paradiso può essere interpretato come un viaggio iniziatico attraverso un labirinto.
Questo labirinto effimero in un campo di mais non è altro che l’idea del “labirinto come opera d’arte”. “L’arte destruttura la sua mentalità tradizionale per accedere al mito, fonda un territorio magico, il luogo della totalità, diventa lo strumento che consente di aprire il reale verso relazioni inedite e imprevedibili”.



          Luigi Berardi                                                 In un campo di mais Maggio 2015












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